Rifacendosi alle parole del noto alpinista Fosco Maraini, gli appassionati di montagna lo definiscono "Il Piccolo Tibet", per la sua conformazione e la particolare bellezza che lo caratterizza. Un bellezza millenaria, visto che Campo Imperatore è un altopiano di origine glaciale e carsico-alluvionale, che si è modellato a partire da un ghiacciaio che, 15mila anni fa, era il più esteso di tutto l'Appennino.
Si presenta come lo vediamo oggi, cioè quasi privo di vegetazione, principalmente a causa dell'alta quota e dell'opera di disboscamento avvenuta in passato per favorire l'incremento dei pascoli. Una distesa di erba e roccia, in cui si alternano cime maestose, curve sinuose e pianure alluvionali, le cui colorazioni e sfumature cambiano principalmente in base alle stagioni, in un'atmosfera onirica e quasi irreale che lascia senza fiato la maggior parte dei visitatori che sono soliti sostare negli spiazzi naturali o in prossimità dei numerosi laghetti. Tutti a forma circolare e di modesta profondità, la cui origine è meteoritica o legata alla presenza umana. Tra questi, spicca il Lago di Pietranzoni, posto al centro dell’altopiano con ampia veduta alle spalle del Corno Grande, famoso grazie alle numerose immagini che oggi circolano sui social e, in generale, sul web.
Nei secoli è stato uno dei luoghi chiave di pascolo e refrigerio estivo per le greggi provenienti dai centri abitati più vicini (Assergi, Castel del Monte, Calascio e Santo Stefano di Sessanio) e, ancora oggi, in estate ospita interi allevamenti di bestiame. Tra i maggiori simboli della #transumanza, sembrerebbe inoltre che sia stato proprio Federico II di Svevia a dargli il nome che utilizziamo ancora oggi.
L'unica zona boschiva presente sul luogo è Fonte Vetica, posizionata a sud est e incorniciata dai monti Camicia e Tremoggia e nell'estate 2017 colpita un grande incendio. La zona, però, è ricordata da molti anche a causa di un'altra tragedia, che risale al 1919, nel corso della quale una forte tempesta di neve causò la morte del pastore Pupo Nunzio di Roio e dei suoi due figli, in onore dei quali sono stati eretti un monumento e un'apposita lapide.
Per il suo panorama mozzafiato, oggi l'area è divenuta meta di turisti e di sportivi che, soprattutto in estate, sono soliti sostare nei rifugi e nei caratteristici punti di ristoro che vendono formaggi locali, carne e, soprattutto, i tanto amati arrosticini.
Campo Imperatore, infatti, sportivamente parlando è sfruttabile a più livelli, vista la presenza di numerosi percorsi di trekking e mountain bike. Oltre alla famosa Ippovia del Gran Sasso, che si dispiega per circa 300 chilometri, ricollegando i tre versanti di Aquilano Teramano e Pescarese. E’, infine, il punto di inizio delle principali escursioni della zona.
In inverno, l'accessibilità all'altopiano è limitata dalla chiusura delle strade percorribili in automobile, situate in zona su est, ma è comunque possibile salire in quota grazie alla presenza di una funivia in località Fonte Cerreto, attraverso cui è possibile raggiungere anche la stazione degli impianti sciistici e il famoso albergo che, durante la seconda guerra mondiale, fu l’ultima prigione di Benito Mussolini, prima che fosse liberato dai tedeschi. Negli ultimi anni l'albergo è chiuso e in attesa di restauro, ma la stanza che ospitò lo stesso Mussolini e gli arredi originali, sono tuttora perfettamente conservati.
Nelle vicinanze troviamo anche la chiesetta della Madonna della Neve e un osservatorio astronomico, gestito dalla sezione romana dell’Istituto Nazionale di Astrofisica in collaborazione con l’Osservatorio astronomico di Collurania e con l’Università degli studi dell’Aquila e dotato di un potente telescopio. Ma non solo. In passato, Campo Imperatore è stato anche uno dei luoghi di montagna maggiormente frequentati da Giovanni Paolo II e, proprio al papa, è stata dedicata una croce posizionata tra le cime più alte che circondano l'altopiano.
Per le sue caratteristiche, in passato l'altopiano è stato spesso utilizzato come set per film e pubblicità. In particolare, tra questi troviamo: La storia di Serafino, con Adriano Celentano come protagonista, girato nel 1960; Lo chiamavano Trinità e Continuavano a chiamarlo Trinità, con Bud Spencer e Terence Hill, girati rispettivamente nel 1970 e nel 1971; Il deserto dei Tartari, con Vittorio Gassman e Philippe Noiret, girato nel 1976; Così è la vita, con Aldo, Giovanni e Giacomo, del 1998. Mentre i videomusicali in cui è riconoscibile l’altopiano abruzzese sono: Eppure Sentire (Un senso di te), di Elisa, girato nel 2007; Nell’aria, di Simona Molinari, del 2009; La Tua Canzone, dei Negrita, del 2013.
COME SI ARRIVA A CAMPO IMPERATORE: #CampoImperatore si trova a 1800 m di quota e al centro del famoso #GranSasso d’Italia. Il suo territorio è tra quelli abbracciati dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e la sua particolarità rientra nella sua stessa morfologia. è a metà strada tra Roma e #Pescara: si impiegano, infatti, circa un paio d’ore per arrivare sull’altopiano abruzzese da entrambe le località. Per raggiungere la piana di Campo Imperatore è possibile seguire le indicazioni che conducono agli impianti di risalita, per i quali si consiglia di prendere l’autostrada A24 e uscire ad Assergi proseguendo in direzione Fonte Cerreto. In questo modo si arriverà in prossimità della funivia e, proseguendo sulla SS17bis, ai ristori lungo la piana. Da Pescara è possibile anche prendere l’autostrada A14, uscita Teramo-Giulianova e seguire le indicazioni per L’Aquila, o in alternativa prendere l’A25, uscita Bussi-Popoli proseguendo in direzione #LAquila, Castel Del Monte, Campo Imperatore.
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